La sperimentazione dello strumento PIAAC “Education & Skills online” nella rete italiana dei Centri provinciali

Intervento di Michela Bastianelli e Fabio Roma , ANPAL

ANPAL ( Agenzia Nazionale Politiche attive del Lavoro) rappresenta il principale attore chiave nazionale per le politiche attive del mercato del lavoro, ha l’obiettivo di ridurre i tassi di disoccupazione e migliorare le competenze e l’occupabilità. In particolare, i compiti principali dell’ANPAL sono:

1)      coordinare tutti gli attori che forniscono servizi per l’impiego a livello locale (centri pubblici per l’impiego (PEC) e fornitori privati);
2)      sostenere lo sviluppo di competenze e qualifiche per la ricerca del lavoro e / o per la continuazione in ulteriori percorsi di apprendimento.

 ANPAL è l’autorità designata, a livello nazionale, come National Contact Point per gli strumenti europei che promuovono la trasparenza delle competenze e delle qualifiche quali: Europass, European Qualification Framework ed Euroguidance.

L’ANPAL (per conto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) è responsabile della realizzazione dell’indagine PIAAC (https://inapp.org/it/dati/piaac) insieme all’Istituto Nazionale di Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP).

 Ma cosa è il test PIAAC ?

È uno strumento sviluppato dall’OCSE per l’autovalutazione delle competenze della popolazione adulta (16 – 65 anni).
Permette di conoscere il proprio livello per le competenze necessarie per l’attività professionale e la partecipazione attiva alla vita sociale.
E’ costituito dai seguenti elementi:
1)      Un questionario
2)      Un pre test
3)      Un modulo di Test cognitivi (Alfabetizzazione, Numerazione e Risoluzione dei problemi) più un  modulo sulla lettura
4)      Un modulo di evidenze non cognitive (abilità utilizzate, interessi e obiettivi di carriera, benessere e salute soggettivi)

Come e quando si può usare lo strumento? In autogestione tramite pc connesso ad una piattaforma online. Richiede un codice di accesso a 10 cifre

 La sperimentazione dello strumento PIAAC “Education & Skills online” ha coinvolto i CPIA. Ma cosa sono i CPIA ?
CPIA è l’acronimo per Centri Provinciali per l’educazione degli Adulti. I CPIA sono scuole pubbliche istituite dal Ministero dell’Istruzione. La scuola offre ai cittadini italiani e stranieri servizi e percorsi di educazione degli adulti, al fine di favorire la crescita personale, culturale, sociale ed economica di tutti i cittadini.

 Chi può iscriversi al CPIA?
Possono iscriversi tutti i cittadini italiani e / o stranieri maggiori di 16 anni.
I cittadini stranieri devono essere in possesso di un permesso di soggiorno valido.

 Quali corsi possono frequentare?
L’offerta educativa dei CPIA si concentra principalmente su:
corsi di lingua e integrazione sociale per stranieri (italiano L2)
programmi finalizzati all’acquisizione di diplomi di scuola media e secondaria superiore

 Chi sono gli insegnanti?
I centri impiegano insegnanti nominati dal Ministero dell’Istruzione con esperienza specifica nel campo dell’educazione degli adulti.

Fonte: https://milano.italianostranieri.org/en/post/what-is-the-cpia

Il rapporto di ricerca

Il report della sperimentazione è fruibile al momento solo in Italiano e descrive gli obiettivi, il ruolo dei diversi attori coinvolti, il disegno sperimentale e i risultati della sperimentazione

Obiettivi e scopi:

La sperimentazione è coerente con la strategia italiana per per l’apprendimento permanente e con le azioni messe in atto in Italia per l’attuazione della Raccomandazione Europea Upskilling Pathways (2016).

I principali obiettivi sono:
1)     Valorizzare il ruolo dei CPIA come strutture di servizio (utili ad esempio per individuare i fabbisogni formativi del territorio; la costruzione di profili in base alle esigenze dei contesti sociali e lavorativi; l’interpretazione dei fabbisogni di competenze e conoscenze della popolazione adulta)
2)     Supportare l’attività di valutazione nel processo di riconoscimento dei crediti e nella successiva fase di personalizzazione del piano formativo individuale

 In secondo luogo
–        Promuovere lo sviluppo evolutivo dello strumento in collaborazione con l’OCSE
–        Integrare i servizi di apprendimento permanente (ad esempio CPI / CPIA)

 Il ruolo dei CPIA e dei centri di ricerca

La sperimentazione fa parte del Piano Nazionale di Ricerca triennale della Rete CRRS & S-CPIA composta dai Centri per l’Apprendimento degli Adulti e dai loro Centri Regionali di Ricerca, Sperimentazione e Sviluppo.

Il Ministero dell’Istruzione, Rete Nazionale del CRRS &, docenti e studenti hanno partecipato attivamente alle diverse fasi del progetto (progettazione, gestione e restituzione dei risultati);

 Il disegno sperimentale

Il disegno sperimentale è stato cosi organizzato:

  •   una prima fase preparatoria: con definizione degli strumenti di ricerca e formazione dei docenti
  •   una prova sul campo: con somministrazione dello strumento online PIAAC E&S e di questionari rivolti a docenti e studenti
  •   una fase di ritorno: con la creazione di un rapporto intermedio, focus group e di un rapporto finale

Studenti e docenti hanno compilato due “questionari di soddisfazione” e sono stati creati due gruppi di discussione per docenti con l’obiettivo di raccogliere informazioni sul potenziale utilizzo dello strumento on line PIAAC nel CPIA.

Gli argomenti affrontati  sono stati 4:

  •   Fruibilità on line dello strumento PIAAC
  •   Utilizzo on line dello strumento PIAAC nel contesto dei CPIA
  •   Confronto con altri strumenti di valutazione
  •   Opinioni sulla sperimentazione

 Il profilo dei partecipanti: Il 60% sono giovani fino a 34 anni. Più della metà sono uomini (52,1%). L’81% ha un’istruzione secondaria di primo grado. Più del 60% dei partecipanti non ha un’occupazione. Il 47% sono stranieri.

 Conclusioni e prospettive in base agli obiettivi

 Obiettivo numero 1 – Valorizzare il ruolo di CPIA come struttura di servizio
(es. lettura dei fabbisogni formativi del territorio, profilazione sulla base delle esigenze del contesto sociale e lavorativo, interpretazione dei fabbisogni di competenze e conoscenze della popolazione adulta …):
·        Lo strumento PIAAC on line è stato apprezzato come strumento autorevole e standardizzato per la misurazione dei livelli di competenza dei diversi gruppi target. Gli strumenti on line PIAAC forniscono anche risultati utili per la valutazione dei bisogni formativi.
·        Lo strumento potrebbe essere utilizzato per effettuare analisi frequenti a sostegno della strategia italiana per aumentare le competenze della popolazione adulta. Inoltre potrebbe favorire l’integrazione tra educazione degli adulti e servizi al lavoro, sfruttando le sinergie emerse dalla sperimentazione tra Centri PES e Centri per l’educazione degli adulti in Italia.

 Obiettivo numero 2 – Supportare il processo di riconoscimento dei crediti e la successiva fase di “personalizzazione” del piano formativo individuale.
 ·        8 partecipanti su 10 sono stati inseriti in un’area di potenziale riconoscimento dei crediti. Si è avuto un ampio consenso sull’utilità dello strumento per il riconoscimento delle competenze acquisite e si  auspica un’adozione generalizzata di questo tipo di strumenti.
·        L’utilizzo dello strumento favorisce anche la condivisione degli strumenti utilizzati nei Centri per l’Educazione degli Adulti per una migliore personalizzazione del percorso di apprendimento
·        Infine si supporta l’utilizzo di un quadro di riferimento comune di competenze alfabetiche, matematiche e digitali in coerenza con i quadri europei e nazionali delle qualifiche

 Ulteriori sviluppi

Presentiamo alcune idee tramite le quali vorremmo ulteriormente supportare e divulgare l’utilizzo dello strumento PIAAC
1)     Costruire un piano di divulgazione tramite eventi nazionali e internazionali
2)     Pianificare una seconda edizione della sperimentazione, ad es. con target differenti (secondo periodo formativo) o la realizzazione di un’indagine campionaria.
3)     Partecipare al futuro gruppo di lavoro OCSE per la progettazione del nuovo lancio dello strumento online PIAAC.
4)     Si pensa di includere lo studio nella “Banca dati delle pratiche nazionali sulle politiche e misure europee per l’occupazione” della CE.
5)     Partecipare al “Premio Agenda Digitale 2020” bandito dall’Osservatorio Agenda Digitale dell’Università “Politecnico di Milano”.