Verso una Nuova Agenda per l’apprendimento degli adulti

a cura di Lucia Veneruso

Il 28 e 29 ottobre 2021 si è tenuta a La Valletta la Conferenza “Innovation for Resilience – New Approaches to Basic Skills Provision in the Post-COVID Era”, organizzata da EBSN, rete europea sulle competenze di base.

EBSN è un’associazione, formata da più enti europei, che si concentra sulle tematiche legate alla formazione delle competenze di base degli adulti.  EBSN ha la finalità di assicurare a tutti gli abitanti Europei il livello di competenze di base necessario per avere accesso all’apprendimento permanente, al lavoro, e poter  essere cittadini attivi. Diversi membri di EBSN sono anche coordinatori delle agenzie nazionali per l’apprendimento degli adulti e  sviluppano progetti su queste tematiche. Dal 2011 EBSN organizza una Conferenza annuale.

Il Convegno di Malta del 2021 ha avuto la finalità di sostenere i membri EBSN nel lavoro di promozione della qualità delle politiche nazionali per le competenze di base, cooperando per attuare l’Agenda odierna e futura per l’apprendimento degli adulti e in particolare la Raccomandazione “UPSKILLING PATHWAY” del 2016

L’intervento di Alison Crabb ha aperto i lavori della prima giornata.

Alison Crabb,  lavora nella Commissione Europea dal 1999 all’interno della Direzione Generale per l’ occupazione, gli affari sociali e l’ inclusione. Il suo impegno con gli Stati membri, le parti sociali e le altre parti interessate è indirizzato ad aiutare gli adulti di tutta Europa ad implementare le proprie competenze, anche ai fini di migliorare le scelte di carriera e rendere competenze e qualifiche più visibili e comparabili. Si è occupata attivamente della stesura del documento “Pilastro europeo dei diritti sociali”,  attualmente lavora al coordinamento della Nuova Agenda Europea per le competenze.

Le sue iniziative più rilevanti riguardano il “Patto per le Competenze” e una proposta sui Profili individuali di apprendimento. E’ anche responsabile di uno degli strumenti più noti dell’UE a sostegno dell’apprendimento, il Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF)

Dati di riferimento e obiettivi della Nuova Agenda                                           

Nel suo intervento, la Crabb ha sottolineato l’importanza della definizione di un nuovo ambizioso obiettivo, inserito nella Nuova Agenda: almeno il 60% di tutti gli adulti devono partecipare alla formazione entro il 2030. La relatrice ha ritenuto opportuno sottolineare che il metodo per valutare gli obiettivi si sta modificando e che la partecipazione e l’apprendimento degli adulti non saranno più misurati su un periodo di 4 settimane, come finora avvenuto, ma su un periodo di 12 mesi. Ciò spiega questo forte aumento nella individuazione della percentuale. Ovviamente, i dati sul periodo di riferimento più lungo saranno disponibili tra un paio di anni.

Questo obiettivo è stato accolto con favore dai capi di Stato e di Governo, riunitisi recentemente (maggio 2021) nel Vertice sociale di Porto. In tale sede, la discussione ha avuto a fondamento alcuni preoccupanti dati chiave:

  • In Europa ci sono circa 50 milioni di adulti scarsamente qualificati
  • Il tasso di partecipazione all’istruzione e alla formazione di adulti scarsamente qualificati, di età compresa dai 25 ai 64 anni, è basso in Europa e si attesta al 3,4%
  • Il livello di partecipazione di tutti gli adulti (tra i 25 e i 64 anni) raggiunge solo il 9,2%

                                                                                                    La Crabb ha tenuto ad evidenziare che questi dati hanno subito un’ulteriore diminuzione durante la pandemia, anche se tale grave problematica ha avuto il “merito” di premere l’acceleratore sulla necessità di offrire agli adulti maggiori opportunità per continuare ad imparare, sviluppando le proprie competenze nel contesto della società europea.

Tali considerazioni risultano correlate e coerenti con il documento relativo al Pilastro europeo dei diritti sociali del 2017 e al suo Piano d’azione, recentemente adottato dalla Commissione a fondamento delle politiche sociali da realizzare nell’attuale critica fase storica.

Il principale argomento di discussione, affrontato soprattutto dal Comitato per l’istruzione, ha riguardato le modalità e gli strumenti per raggiungere il nuovo ambizioso obiettivo

I dati chiave richiedono che, nella nuova Risoluzione, l’apprendimento degli adulti vada considerato in senso lato e caratterizzato da una definizione più ampia possibile e non circoscritta unicamente alla riqualificazione dei lavoratori. Ciò vale come assunto principale, anche se è noto che per moltissimi adulti l’accesso ad un’esperienza lavorativa di buona qualità rappresenta una corsia preferenziale per l’inclusione e facilita il ruolo attivo nella società.

La nuova Risoluzione si basa sull’Agenda precedente e sulle recenti iniziative politiche dell’UE, quali l’Agenda per le competenze e l’EPSR sopra richiamato (Pilastro europeo dei diritti sociali e Piano d’azione). Essa afferma l’importanza dell’obiettivo del 60% e la rilevanza della Raccomandazione “Upskilling Pathways” la cui attuazione, a livello dell’UE, ha richiesto uno sforzo congiunto dalla fine del 2016 all’inizio del 2017. Infine, il documento in via di attuazione riconosce il Metodo di Coordinamento Aperto (OMC) come metodo di lavoro valido, poiché “evidence based” e in grado di confrontare le esperienze degli Stati membri, dalle quali ciascun Paese può trarre insegnamento. “Adattare” e “adottare” rimane, quindi, la via da seguire in questo settore. Il nuovo Gruppo di Lavoro OMC sarà operativo prima della fine di quest’anno. Anche il ruolo dei Coordinatori nazionali dell’Apprendimento degli Adulti viene riconosciuto e rimane essenziale.

La Commissione intende finanziare programmi relativi all’educazione degli adulti anche attraverso il programma Erasmus.

Punti principali di discussione

Questi i 5 assi principali su cui si è discusso per la preparazione della Nuova Agenda. Essi appaiono in continuità con il lavoro dell’ultimo decennio.

  • GOVERNANCE

Si intende affrontare la sfida della governance frammentata, importante questione allorché si cerca di adottare una visione olistica e comune dell’Adult Learning che colleghi percorsi formali, non formali ed informali in ambienti di apprendimento molto diversi, pertanto specificatamente governati

  • OFFERTA E ADOZIONE DI OPPORTUNITÀ DI APPRENDIMENTO PERMANENTE

Negli ultimi anni si è sviluppato in diversi Stati membri un lavoro molto interessante per ampliare l’offerta formativa. Occorre assicurarsi, però, che la progettazione offra opportunità di apprendimento su misura, al fine di soddisfare le esigenze degli adulti

  • ACCESSIBILITÀ E FLESSIBILITÀ

La progettazione di un’offerta personalizzata potrebbe rappresentare una soluzione efficace al problema di una partecipazione all’apprendimento così bassa e favorirebbe l’accessibilità e il raggiungimento dell’obiettivo del 60% di partecipazione all’anno

  • QUALITÀ, EQUITÀ, INCLUSIONE E SUCCESSO NELL’APPRENDIMENTO DEGLI ADULTI

Ostacoli e barriere da rimuovere rappresentano una sfida per realizzare l’equità e la qualità della professionalizzazione

  • TRANSIZIONE GREEN E DIGITALE

In una società e in un’economia digitali e verdi proprio i più bisognosi sono meno in grado di fruire delle opportunità di apprendimento. Il problema dell’inclusione appare, oggi, assolutamente presente e di grande attualità

Una delle questioni più importanti affrontate dalla Nuova Agenda è la spinta a sostenere strategie di governo più allargate, che devono riguardare non solo i piani di sviluppo in materia di competenze in generale, ma anche una specifica strategia per l’apprendimento degli adulti. E’ molto importante collegare le strategie di occupazione sociale a quelle di istruzione e formazione, le strategie industriali a quelle di sviluppo regionale. L’Agenda vuole riconoscere ed incoraggiare gli Stati membri a lavorare in questa direzione, abbattendo i tradizionali confini amministrativi tra settori.  Questo impegno va di pari passo con il lavoro di co-creazione che le diverse parti interessate, provenienti da ambiti differenti, possono realizzare apportando le proprie esperienze sul campo. L’OCSE, supportato dalla Commissione, ha lavorato con 10/12 Stati membri su strategie nazionali in materia di competenze. Ne è risultato che molto spesso la dimensione dell’AL viene considerata come la più difficile da affrontare, richiedendo un approccio unificato che correli diversi settori.

Non sorprende, quindi, che in un panorama di apprendimento davvero diversificato quale quello odierno, sia confermata l’importanza dell’orientamento e della convalida. Altrettanto comprensibile appare la richiesta, rivolta agli Stati membri, di lavorare per la professionalizzazione del personale che si occupa di apprendimento degli adulti. La Commissione viene sollecitata a supportare i singoli Stati, anche offrendo loro soltanto un sostegno nel portare avanti le iniziative da tempo in atto in questo settore. Esiste già una solida esperienza sulla quale costruire. Il lavoro sui percorsi di miglioramento delle competenze rappresenta, ovviamente, una di queste dimensioni.

L’intervento della relatrice si è poi focalizzato sull’illustrazione sintetica di alcuni percorsi di miglioramento, raccolti in una pubblicazione del 2019 che classifica svariate esperienze degli Stati membri nell’implementare alcune diversificate misure:

Nelle sue conclusioni, la Crabb ha evidenziato il lavoro che verrà svolto nel prossimo anno, riguardo alla valutazione di quanto è stato finora realizzato. Tale valutazione è prevista dalla stessa Raccomandazione “Upskilling Pathways” che richiede un report alla Commissione, da presentare entro un periodo di circa 5 anni. La relatrice, infine, ha informato la platea riguardo a due imminenti proposte, molto importanti per il lavoro congiunto che si sta svolgendo in questo settore dell’apprendimento. Esse dovrebbero essere attuate dalla Commissione entro la fine del 2021 (probabilmente l’8 dicembre).

  1. Individuare un approccio europeo alle micro-credenziali. L’obiettivo è quello di favorire la comprensione e la definizione condivisa e fondata su trasparenza e fiducia delle micro-credenziali, qualifiche che, attualmente, ciascuno Stato descrive e determina in maniera assai diversificata. L’indagine potrà consentire allo studente che ne è in possesso, come pure al datore di lavoro e all’istituto di formazione, di conoscere chiaramente il valore di tale attestazione.
  2. La costruzione del Profilo di apprendimento individuale. Il contributo alla realizzazione di tale Profilo avviene attraverso il suggerimento agli Stati membri di rendere disponibile, per ogni adulto in età lavorativa, un diritto all’apprendimento individualizzato collegato alla persona. Si tratterebbe di un diritto trasferibile che segue ciascun soggetto per tutta la vita lavorativa, indipendentemente dallo stato di carriera o dalla situazione di apprendimento o di lavoro che sta vivendo in quel momento. Per anni la situazione è stata esaminata dalla prospettiva dell’offerta, analizzando il modo in cui le opportunità di apprendimento venivano progettate, finanziate, disseminate. La costruzione del Profilo di apprendimento individuale rappresenta la parte complementare del puzzle, poiché aiuta a guardare secondo un’ottica che predilige la posizione dell’individuo. Si presume che tale misura favorirà il raggiungimento di livelli più alti di partecipazione all’apprendimento per tutta la vita.

La Nuova Agenda per il 2030 dovrebbe essere adottata molto presto e sarà accompagnata dalle nuove misure di finanziamento del nuovo budget, stanziate per lanciare maggiormente questo settore

Sintesi delle misure contenute nella Nuova Agenda                                          

  1. Agli adulti poco qualificati dovrebbe essere offerta l’opportunità di sottoporsi ad una valutazione, una verifica che identifichi le competenze esistenti e le esigenze di miglioramento
  2. Gli adulti poco qualificati dovrebbero ricevere un’offerta di istruzione e formazione rispondente ai bisogni individuati dalla valutazione delle competenze. L’offerta formativa dovrebbe anche considerare, per quanto possibile, le esigenze del mercato del lavoro locale, regionale e nazionale
  3. Molte delle misure delineate dagli Stati membri sono strettamente correlate all’istituzione di accordi di convalida, ancora in fase di sviluppo, in linea con la Raccomandazione sulla convalida dell’apprendimento non formale e informale del 2012. Parimenti, viene previsto un solido collegamento con il Quadro nazionale delle qualifiche e con il Quadro europeo (EQF)

Tutto ciò andrà rafforzato da misure di accompagnamento relative all’orientamento, alla sensibilizzazione e alla formazione del personale.