I risultati dell’inchiesta Transversal Skills Activation for Vet Mobility Experiences

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Il 30 marzo 2020 si è tenuto il meeting del progetto Skills Act for Vet. A causa del lockdown del coronavirus, l’incontro, che era previsto a Bologna, si è svolto online. Obiettivo principale è stata l’analisi dei risultati dell’inchiesta che ha coinvolto studenti, docenti e imprese. L’inchiesta realizzata da Elidea aveva come scopo principale quello di stabilire quali fossero le soft skills ritenute più importanti nei tirocini in azienda.

Elidea ha realizzato questionari per docenti, studenti e aziende che ospitano in stage i ragazzi. Finora hanno risposto ai questionari 705 studenti, 226 docenti e 70 aziende.

Il quadro generale

1. Gli studenti

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Gli studenti che hanno partecipato all’inchiesta risiedono in più di dieci diversi Paesi dell’Unione Europea e hanno un’età variabile dai 16 ai 19 anni. La maggioranza proviene da Italia (24%), Bulgaria (33,6%) e Polonia (27,37%) e ha dichiarato di avere effettuato almeno uno stage in azienda. La durata dello stage risulta prevalentemente di tre o quattro settimane mentre i settori principali indicati sono quelli dell’informatica, del turismo e della gastronomia. Le destinazioni preferite risultano essere la Spagna seguita da Italia e Germania.

2. I docenti

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Anche per quanto concerne i docenti, la loro origine è molto variegata sebbene si confermi una maggioranza di docenti italiani (29%), polacchi (26 %) e bulgari (34 %). I docenti hanno dichiarato di privilegiare la formazione linguistica prima di inviare in stage i ragazzi, ma anche la preparazione culturale viene tenuta in elevata considerazione.

3. Le aziende

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Per quanto concerne le aziende, il 45% delle aziende che hanno risposto sono spagnole, il 25% italiane, il 21% bulgare, mentre le restanti sono ubicate in diversi Paesi dell’Unione. Il 71% di tutte le aziende coinvolte ha ospitato almeno una volta studenti in stage. La maggioranza delle aziende che ha risposto lavora nei settori del turismo, della gastronomia, dell’educazione, ma hanno partecipato anche aziende legate ai settori dell’ informatica, pubblicità, economia, meccanica, elettronica, editoria, giardinaggio e agricoltura. La maggioranza delle aziende che ha ospitato studenti li ha seguiti per tre o quattro settimane.

I problemi principali riscontrati in stage: la conoscenza della lingua

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Sebbene sia gli studenti sia i docenti sia le aziende considerino l’esperienza in stage estremamente positiva, si riscontrano alcune difficoltà. La difficoltà principale riguarda la comunicazione collegata alla padronanza della lingua, tale difficoltà viene segnalata al primo posto sia dagli studenti, sia dai docenti sia dalle aziende. Le differenze culturali vengono considerate come il secondo ostacolo principale dai docenti e dalle aziende, mentre per gli studenti è al terzo posto dopo la nostalgia di casa.

Le competenze che vengono migliorate durante lo stage secondo gli studenti, i docenti e le aziende

Secondo gli studenti lo stage serve a migliorare la conoscenza della lingua, in secondo luogo serve a imparare ad essere autonomi, mentre al terzo posto viene messa la capacità di cooperare in squadra.

Per i docenti invece lo stage migliora l’autoconsapevolezza degli studenti, li rende più recettivi verso culture diverse e aumenta lo spirito d’iniziativa.

Secondo le aziende migliora il lavoro di squadra, serve ad avere un’esperienza nel mondo del lavoro e ad orientare i ragazzi.

Le soft skills più importanti per lavorare in azienda

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E’ interessante notare come la percezione delle soft skills più importanti sia simile per aziende e studenti, mentre sia diversa per i docenti. Una forte autoconsapevolezza, intesa come conoscenza dei propri punti di forza e debolezza viene considerata fondamentale da studenti ed aziende, mentre i docenti considerano più importante la capacità dei ragazzi di gestire le proprie emozioni. Al secondo posto studenti e aziende mettono la “followership”. Per “followership” si intende la capacità di essere di supporto ai propri capi e colleghi e la capacità di lavorare in gruppo fidandosi degli altri. Secondo i docenti questa competenza è meno importante rispetto ad altre, ad esempio rispetto alla consapevolezza del contesto culturale all’interno del quale si lavora. Le competenze proattive, intese come la capacità di anticipare una situazione invece di reagire alla stessa nel momento in cui si produce, ideando quindi per tempo possibili scenari e soluzioni, viene considerata molto importante dalle aziende, meno dagli studenti e dai docenti.

Conclusioni

Dai risultati del questionario si evince che le cinque difficoltà principali che gli studenti sperimentano durante lo stage sono:

1) difficoltà di espressione nella lingua di stage;

2) difficoltà comunicative dipendenti dal diverso contesto culturale;

3) difficoltà emotive/psicologiche quali la nostalgia di casa;

4) difficoltà nelle attività pratiche dello stage;

5) difficoltà collegabili alla diversa organizzazione dei tempi di lavoro nel paese che accoglie gli studenti.

Mentre per quanto riguarda le soft skills ritenute più importanti vengono indicate le seguenti:

1) comprendere ed adattarsi al nuovo contesto, ossia la capacità di riconoscere le regole, i valori e i limiti che caratterizzano l’ambiente di lavoro, comprendere le aspettative che gli altri hanno su di noi e che noi stessi abbiamo e la conseguente capacità di adattarsi al ruolo che si deve assumere;

2) autoconsapevolezza/fiducia in sé stessi, intesa come la conoscenza dei propri punti di forza e debolezza;

3) followership, ossia la capacità di essere di supporto ai propri capi e colleghi e la capacità di lavorare in gruppo fidandosi degli altri;

4) consapevolezza del contesto culturale in cui si opera, ossia riconoscere e rispettare le diversità culturali ed essere in grado di lavorare con persone con diversa provenienza culturale e sociale;

5) proattività, la capacità di anticipare una situazione invece di reagire alla stessa nel momento in cui si produce, ideando per tempo possibili scenari e soluzioni.

 

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