I nuovi orizzonti della formazione degli insegnanti nell’ambito della progettazione europea

a cura di Mimma Bruno

I nuovi orizzonti della formazione degli insegnanti nell’ambito della progettazione europea – cui Lucia Veneruso ha appena dedicato un bell’articolo – si sono già aperti!  l’Agenzia Nazionale Italiana Erasmus plus ci ha, infatti, appena comunicato l’autorizzazione del progetto KA 120 con cui ADI ottiene l’accreditamento alla mobilità per il prossimo quinquennio, e dunque per l’intera durata del Nuovo Programma 2021-27. Il senso di questo risultato risiede nella urgenza di una riqualificazione del profilo professionale dell’insegnante, in cui la formazione iniziale e continua svolge un ruolo essenziale,  soltanto se acquisita mediante iniziative di qualità elevata e se innervata da valore aggiunto europeo, come prevede la Raccomandazione di agosto 2020 sulla creazione dello “Spazio europeo dell’istruzione” .   

austerità

In tale prospettiva, l’azione KA 1 Erasmus favorisce e finanzia periodi di formazione all’estero nel quadro di una strategia di lungo termine, volta ad azioni mai estemporanee e improvvisate quanto invece armonicamente integrate in un piano di internazionalizzazione, a sua volta ben correlato alla mission dell’organizzazione beneficiaria. Tenuto conto che ADI ha fatto del confronto internazionale la cifra distintiva della propria identità, abbiamo riconosciuto nell’accreditamento Erasmus uno strumento utile ed efficace ad estendere e supportare interventi formativi trasversali a tutte le aree in cui si dispiegano le nostre attività. Un progetto dunque di ampio respiro non circoscritto ad ambiti tematici predeterminati, ma teso a svilupparsi in funzione delle priorità e delle urgenze che il mondo della Scuola è chiamato ad affrontare e che trovano in ADI un luogo di riflessione, dibattito, orientamento e di possibile concreta sperimentazione.

Ecco i due obiettivi del piano Erasmus che, fortemente coesi e tra loro correlati e mediante la realizzazione di una sessantina di mobilità, mirano a:

  1. promuovere l’esperienza approfondita e diretta delle “best practices” europee, intercettate a livello internazionale e proposte negli annuali Seminari Internazionali di Febbraio/Marzo.  Di conseguenza docenti, dirigenti e formatori iscritti ad ADI potranno candidarsi per iniziative di job shadowing e  di teaching assignment  o per seguire corsi strutturati nei contesti di produzione di quelle esperienze significative, con l’impegno di favorirne il trasferimento nei contesti scolastici interessati dalla formazione ADI  e negli ambienti da questa variamente sollecitati con effetti a cascata e ampio impatto a livello nazionale. Converge verso questo obiettivo anche la scelta di inserire tra le mobilità l’invito di esperti dell’educazione e di professionisti qualificati europei in materia di istruzione e di governance delle scuole, che potranno apportare un importante contributo in occasione del Seminario e per la costruzione di percorsi di formazione dei docenti e dei dirigenti.
  2. curare la definizione del profilo e delle competenze del docente con “vocazione interculturale”: queste non dovranno confluire esclusivamente nella capacità di elaborare e gestire progetti europei, ma nell’attitudine ad integrare nella propria realtà scolastica le scelte pedagogiche, le pratiche didattiche, le modalità di formazione, le strategie di valutazione sperimentate durante le mobilità.

Il già citato “Spazio europeo dell’istruzione“ prevede di rendere entro il 2025 la mobilità internazionale parte integrante della formazione dei docenti: donde l’esigenza di ADI di promuovere un profilo di docente e di formatore con compiuta esperienza in materia di mobilità internazionale, dotato di competenze specifiche e di skills trasversali, utili a veicolare nei contesti scolastici metodologie e pratiche di “internazionalizzazione “. Si potrebbero così anche superare i limiti di una funzione, quella di referente europeo, spesso relegata alla solitaria elaborazione delle candidature, promuovendo invece l’apprendimento reciproco tra docenti all’interno delle scuole e il rafforzamento dell’impatto dei risultati in termini di efficacia e di sostenibilità anche all’esterno.

In una fase di radicale trasformazione del mondo, resa più complessa dalle conseguenze della pandemia e ora aggravata dalla guerra scoppiata nel cuore dell’Europa,  si ritiene importante segnalare a tutti gli associati che si sta lavorando anche grazie a progetti come questo –  sullo sfondo degli orientamenti del Piano europeo “Next Generation EU” e del PNRR italiano – ad una nuova visione dell’istruzione, alimentata da un approccio e da un confronto europeo e  vocata a tradursi in scelte e azioni concrete.