Autrice: Valeria Valentini è docente di Lingua Inglese presso la scuola secondaria di II grado. E’ laureata in Lingue e Letterature Straniere e specializzata in attività didattiche di sostegno. Ha conseguito il Master in Anglo-Irish Studies, Dublino. Per contatti: valeria.valentini2@gmail.com
Abstract
Lo studio dell’empatia in un contesto scolastico nasce dalla necessità di insegnare agli alunni il linguaggio delle emozioni e di conseguenza sviluppare la capacità di mettersi nei panni degli altri, di comprendere i loro pensieri e sentimenti. L’empatia è collegata all’intelligenza emotiva che lo psicologo statunitense Daniel Goleman ha ben descritto nel suo libro Emotional intelligence ed è parte delle cosiddette life skills, competenze per la vita adottate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità . La capacità di comprendere gli altri permette una maggiore inclusività soprattutto nei confronti di popoli e culture diverse. Il progetto vuole fornire agli alunni gli strumenti per imparare a riconoscere e padroneggiare le proprie emozioni attraverso l’uso della lingua inglese e potenziare la capacità di ascoltare anche le emozioni degli altri, senza pregiudizi.
Introduzione
La nuova Legge di riforma n° 107/15 all’art. 1, dal comma 33 al comma 44, prevede che gli alunni nell’ultimo triennio delle scuole secondarie di secondo grado intraprendano i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO). Tra le competenze richieste agli alunni, ci sono le cosiddette “soft skills”, competenze trasversali che riguardano soprattutto le capacitĂ relazionali e comportamentali che caratterizzano il modo in cui ci si pone nei confronti degli altri. L’empatia è una delle competenze fondamentali a cui le aziende puntano, perchè “chi è empatico riesce a immedesimarsi non solo nei sentimenti, ma anche negli schemi di pensiero altrui e dunque è capace di considerare i punti di vista e le motivazioni delle persone con cui entra in relazione” (1). Si ritiene perciò opportuno far sviluppare a scuola tale competenza, utile in tutte le circostanze nelle quali ci si trova ad interagire nel sociale. Se si riuscisse a sviluppare l’empatia nei nostri studenti, sarebbe piĂą facile per loro entrare in contatto e in sintonia con gli altri.
Le attività svolte sono state progettate pensando ad una didattica inclusiva. Com’è noto l’obiettivo della didattica inclusiva è far raggiungere a tutti gli alunni il massimo grado possibile di apprendimento e partecipazione sociale, valorizzando le differenze presenti nel gruppo classe.
Destinatari e obiettivi del progetto
Alunni del primo biennio, scuola secondaria di secondo grado. Gli obiettivi prefissati sono i seguenti:
Obiettivi specifici
·     potenziare la competenza comunicativa in L2-Inglese;
·     Acquisire il lessico specifico riguardante le emozioni e i sentimenti;
·     Sviluppare la soft skill empatica. Obiettivi generali
·     favorire la socializzazione e l’inclusione scolastica;
·     facilitare la comunicazione e l’entrata in sintonia tra pari;
·     migliorare l’autoconsapevolezza e l’autostima.
Metodologia generale
Le principali strategie adottate sono il pair work, il lavoro di gruppo e individuale. Sono stati utilizzati i dispositivi tecnologici, oltre al materiale didattico quali schede di lavoro, questionari e video. Le attivitĂ progettuali si sono svolte prevalentemente in aula.
Fasi del progetto
Fase I: warm-up
Prima di entrare nel vivo dell’attività didattica formativa bisogna attivare l’attenzione e la partecipazione del gruppo classe. Il warm-up permette di introdurre l’azione didattica da sviluppare con gli studenti. Attraverso una presentazione con delle slide o scrivendo alla lavagna alcune parole riguardanti le emozioni positive e negative, introduciamo il linguaggio delle emozioni che i ragazzi incontreranno durante lo svolgimento di un questionario. L’attività diventa così quasi una sfida tra gli studenti nel provare a riconoscere il maggior numero di emozioni. In questa prima fase i ragazzi hanno trascritto su un foglio o su un dispositivo le parole presentate e le hanno tradotte, rielaborando il materiale fornito verbalmente e per immagini.
Fase II: definizione del concetto di empatia.
Viene introdotto il concetto di empatia mediante spiegazione di alcuni termini strettamente collegati al linguaggio delle emozioni e dei sentimenti. Gli alunni sono stati invitati ad associare correttamente i sentimenti con le relative parole scritte. Al termine dell’attività gli studenti hanno rivolto delle domande all’insegnante per poter chiarire eventuali dubbi sull’argomento affrontato.
Fase III: comprensione generale.
Il passo successivo è stato rispondere ad un questionario sull’empatia, pubblicato dall’Institute of Psychology, Leiden University, in Olanda (2). In questa fase gli studenti hanno compilato il questionario rispondendo a quesiti che indagavano sulle loro risposte emotive davanti a determinati comportamenti di amici e familiari. E’ seguita una discussione sulle diverse risposte date e sui punteggi raggiunti e la spiegazione sui diversi tipi di empatia. Ogni alunno, a seconda del punteggio raggiunto nel questionario, è venuto a conoscenza del tipo di empatia posseduta e ha avuto la possibilità di riflettere su come sviluppare gli altri tipi di empatia in un processo di metacognizione. Sviluppare la consapevolezza delle proprie emozioni, comprendere come le emozioni agiscano nella loro mente hanno permesso agli studenti di prendere coscienza della loro personalità e dei loro punti deboli e forti.
Il questionario è stato somministrato ai ragazzi durante l’orario scolastico, alla presenza dell’insegnante e non è stato posto limite di tempo per la compilazione. E’ composto da 18 frasi ed è suddiviso in tre tipi di empatia: empatia cognitiva (cognitive empathy – Understanding), empatia affettiva (affective empathy – Contagion) e preoccupazione empatica (prosocial motivation – Support). Ogni frase è un’affermazione su come si può reagire di fronte ai sentimenti degli altri. Non ci sono risposte giuste o sbagliate, ma l’alunno deve scegliere fra tre possibilità di risposta (“non vera”, “a volte vera”, “spesso vera”). L’importanza dell’utilizzo di materiale reale preso da fonti attendibili e sicure ha reso il progetto più attraente agli occhi degli adolescenti, in quanto hanno avuto l’opportunità di mettersi alla prova con un tipo di comunicazione presente nella vita quotidiana.
Fase IV: visione video.
In questo step formativo ci si è avvalsi dell’uso di risorse digitali per proiettare un video sull’empatia. Anche in questo caso è stato utilizzato del materiale autentico. Il video dal titolo “The power of Empathy” (https://youtu.be/jz1g1SpD9Zo), è dell’autrice americana Brené Brown, docente e ricercatrice presso l’università di Houston. L’autrice è esperta in studi sui rapporti umani e in uno dei suoi numerosi scritti afferma: “La vulnerabilità è il luogo in cui nascono l’amore, il senso di appartenenza, la gioia, il coraggio, l’empatia, la responsabilità e l’autenticità ” (3). Far comprendere agli alunni la possibilità di mostrarsi vulnerabili ed essere comunque accettati, è una grande conquista, per il loro futuro emotivo.
Essendo il video abbastanza complesso, ho ideato delle domande semplici, un cloze test e un esercizio di comprensione. Il video racconta la storia di una volpe che sta attraversando un brutto periodo e un orso suo amico, cerca di aiutarla a superare i suoi problemi, utilizzando l’empatia. Nel video appare anche un cervo che usa la compassione per aiutare la volpe. Il materiale viene visionato due volte e vengono poi poste alcune domande di comprensione.
Fase V: verifiche in itinere.
Quindi è stato somministrato un cloze test, svolto a coppie, come verifica in itinere. Il cloze test è un esercizio costituito dall’inserimento in un testo di parole precedentemente cancellate. I cloze test richiedono la capacità di comprendere il contesto e il vocabolario al fine di individuare i termini che vanno inseriti nelle parti cancellate; sono di solito somministrati per valutare il livello di conoscenza di una seconda lingua e per comprendere i processi di apprendimento degli alunni.
 Nel tempo restante, gli studenti hanno eseguito un esercizio di comprensione a scelta multipla, riflettendo sull’empatia, sulla compassione e sui sentimenti rappresentati dai tre animali. I quesiti a scelta multipla consentono di verificare il raggiungimento degli obiettivi, che vanno dal semplice livello di conoscenza a livelli che implicano la capacità di applicare in contesti nuovi le conoscenze acquisite. L’esercizio è stato personalizzato per andare incontro alle esigenze degli alunni. (4)
https://ed.ted.com/on/rZyfgE9r/think
 Circle the correct option:
1 Empathy fuels                                                   and sympathy drives disconnection
A emotions
B judgement
C connection
2 Empathy is feeling………………………………. people
A with
B happy for
C sad for
3 The four qualities of empathy are:
A Perspective taking, staying out of judgement, recognise emotions and communication
B Being judgemental, lack of emotion, sympathy and anger
C Pity, disagreement, appreciation and apathy
4 When the bear follows the fox into the dark hole, he communicates ………………
A empathy
B sympathy
C curiosity
5 When the deer looks down into the hole and talks to the fox, he communicates ………
A disagreement
B sympathy
C empathy
 Fase VI: valutazione finale.
L’attivitĂ didattica si è conclusa con la correzione collettiva dei due test e con una significativa discussione sui risultati. La valutazione è stata svolta tenendo conto di quanto si è attuato e si è osservato durante i lavori in coppia degli alunni e/o individualmente e anche sull’esito delle risposte sul questionario iniziale e con l’individuazione dei diversi tipi di empatia di ogni studente. Molto significativa è stata l’osservazione sistematica e continua; si sono comprese le eventuali difficoltĂ di apprendimento e si è rimediato adottando opportune misure di sostegno o recupero. Si è valorizzato l’apprendimento per “Uscire dal clima di sospetto e di tensione emotiva che si genera nel riscontrare e dichiarare l’insuccesso, lo sbaglio, la difficoltà ”. (4)
Risultati
I risultati dei test hanno evidenziato la capacità di collegare ed integrare conoscenze e competenze apprese durante il progetto. Poiché ogni studente apprende in maniera personale, l’uso di una sola metodologia di valutazione non può avere successo su tutti gli alunni. Nell’ utilizzare un sistema molteplice di modalità valutative si aumenta la possibilità di favorire il successo scolastico del maggior numero possibile di studenti, includendo nell’apprendimento, soprattutto gli studenti più deboli.
Ecco di seguito le conoscenze che sono state acquisite:
·     conoscere le soft skills, le cosiddette “competenze trasversali”, ovvero quelle capacitĂ che raggruppano le qualitĂ personali, l’atteggiamento in ambito lavorativo e le conoscenze nel campo delle relazioni interpersonali;
·     conoscere i tre tipi di empatia (empatia cognitiva, empatia affettiva e preoccupazione empatica);
·     conoscere il lessico riguardante i sentimenti e le emozioni.
Gli alunni, inoltre, hanno maturato le seguenti competenze:
·     saper rispondere ad un questionario sull’empatia in lingua inglese (test autentico per adolescenti);
·     comprendere un testo orale, attraverso la visione di un video;
·     saper utilizzare in modo appropriato il lessico specifico;
·     essere in grado di esporre i concetti relativi all’empatia;
·     rielaborare in senso critico e conferire carattere personale alle informazioni acquisite;
·     sviluppare la competenza emotiva per entrare in contatto e in sintonia con gli altri.
La valutazione del progetto
Alla fine del percorso progettuale è stato somministrato agli alunni un questionario di autovalutazione per riflettere sulle attività svolte, per valutare il grado di autoconsapevolezza raggiunto a livello emotivo e per testare il livello di gradimento degli alunni, in modo da apportare delle modifiche al progetto. E’ stata utilizzata una scheda con sei domande (6):
Quasi tutti gli studenti hanno agevolmente seguito le attivitĂ del progetto e alla domanda n. 4 Quali sono secondo te i punti di forza del lavoro che hai svolto? alcuni alunni hanno fornito le seguenti risposte:
·     “Lavori di questo tipo riescono a far conoscere meglio se stessi e soprattutto a far riflettere”.
·     “Grazie a questo lavoro ho una visione più chiara su ciò che riguarda l’empatia”.
·     “E’ stato il fatto di constatare alcuni miei comportamenti e capisco che in molti casi non sono corretti verso la sensibilità delle altre persone”.
·     “Mettersi nei panni altrui”.
·     “Capire che tipo di empatia ho”.
·     “Aver imparato a mettersi nei panni della gente o comunque essere sensibile”
·     “Riuscire a comprendere le persone”
·     “Riuscire a capire il tipo di empatia e soprattutto cos’è.”
·     “Per alcune persone è stato utile per sapere o delineare la propria personalità ”.
·     “Perché grazie a questi punti molta gente è riuscita a superare la depressione o anche un momento difficile che stava passando”.
·     “Riuscire a capire le emozioni delle persone e cercare di aiutarle”.
Alla domanda 6 agli alunni è stato chiesto: Che cosa hai imparato da questa attività ?
Ecco alcune risposte:
·     “Mi ha fatto scoprire degli aspetti di me stessa che non ho mai notato fino ad ora.”
·     “Ho capito che non bisogna fermarsi alle apparenze e bisogna sempre scavare per trovare la vera essenza delle altre persone…… potrebbero cambiarti la vita.”
·     “Ho imparato sicuramente ad essere meno indifferente verso i sentimenti altrui”.
·     “Bisogna mettersi sempre nei panni altrui perché è facile giudicare dall’esterno.”
·     “Essere ascoltati e compresi ci fa sentire bene”.
·     “Ho imparato ad essere empatico”.
·     “A capire quando gli altri hanno bisogno di aiuto e capire come aiutarli e motivarli”
Conclusioni
Alla fine del progetto gli alunni hanno imparato a riconoscere l’importanza dell’empatia nei rapporti umani, a riflettere sull’opportunità di sviluppare tale capacità per riconoscere e accogliere le emozioni degli altri accettandole e comprendendole.
Studiare un’altra lingua ci permette di imparare non solo vocaboli o funzioni linguistiche, ma anche un’altra cultura e ci aiuta ad essere più tolleranti e aperti verso gli altri. La lingua inglese in questo caso diventa lo strumento necessario per aprirsi al proprio mondo interiore ed esteriore e come affermano gli studiosi McKenzie e Hassed, “Prestare attenzione agli altri è un prerequisito non solo per una buona salute mentale, ma anche per l’empatia, la compassione e la comprensione dell’effetto che può avere ciò che noi diciamo e facciamo” (7).
Bibliografia
Brown B., The power of Empathy. In sito internet: https://youtu.be/jz1g1SpD9Zo
Brown B., La forza della vulnerabilitĂ , Cristiana Panebianco, Blogtaormina. In sito internet: http://www.blogtaormina.it/2012/11/01/brene-brown-la-forza-della-vulnerabilita/132159/
(3)Brown B., (2012), Daring Greatly, Penguin books.
Capozucca E., L’empatia come soft skill per avere successo in azienda, L’Economia, Corriere.it
(5) Colaprice G., (2019), Valutare le competenze ovvero la valutazione orientante FORMAZIONE SU MISURA Scuolaoggidomani.it, Rizzoli Education.
Cottini L. La didattica Metacognitiva, http://www.fisica.uniud.it
Di Pietro M., (1999), L’ABC delle mie emozioni, Trento, Erickson.
Di Pietro M. (1992), L’educazione razionale emotiva, Trento, Erickson. Goleman D., (1996), Intelligenza emotiva, Milano, Rizzoli.
(4) Green S., Brené Brown on Empathy, Website: https://ed.ted.com/on/rZyfgE9r/think
Harris P., (1991), Il bambino e le emozioni, Milano, Raffaello Cortina Editore. Hastings B., S. Mckinlay, R. Fricker, J. Bowie, (2021), My Voice, Pearson.
Lagreca I., La metacognizione, EDSCUOLA. In sito internet: https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=100970
Lucangeli D., Vullo L., (2021), Il corpo è docente, Trento, Erickson.
Marmocchi P., Dall’Aglio C. e Zannini M., (1993), Life skills education in schools, Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Educare le life skills. Come promuovere le abilità psico-sociali e affettive secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità , Trento, Erickson.
(7) McKenzie S., Hassed C., (2016), Il libro della mindfulness, Trento, Erickson.
Piazza V., Ianes D., (1999), Insegnare domani, Trento, Erickson.
2) Rieffe C., Leiden University/ University of Twente, Empathy questionnaire. Website: https://surfdrive.surf.nl/files/index.php/s/NpWN2zs5yql40Tx
Redazione Dea Scuola, Life skills: le 10 competenze che migliorano la vita degli studenti, blog.deascuola.it
(6) Trinchero R., (2019), Costruire e certificare competenze nel secondo ciclo, Fabbri Editori Salvitti C.,(2018), Gli stili di apprendimento a scuola, Tricase (LE), Youcanprint
(1)Valazzone M., Empatia. In sito internet https://www.pazienti.it/contenuti/condizioni/empatia
Valentini V., Il potere dell’empatia: un progetto nel biennio della scuola superiore, Website: https://www.educare.it/j/temi/scuola/esperienze-e-progetti/4154-il-potere-dell-empatia-in-classe- un-progetto-nel-biennio-della-scuola-superiore